Questa è la storia di Bobby, un cane amorevole e fedele, che non ha mai abbandonato il cimitero dove è stato sepolto il suo padrone.
Che il cane sia considerato il migliore amico dell’uomo non è solamente un luogo comune, e chi ne ha uno in casa, o ha anche solo a che fare con animali di amici o conoscenti, lo può confermare.
La storia che stiamo per raccontarvi è la dimostrazione che l’amicizia che i cani mostrano ai loro umani non si limita alla semplice riconoscenza nei confronti di chi offre loro del cibo e un riparo. L’amore del cane è una dedizione che supera anche i confini della dimensione terrena.
La storia di Bobby, il cane che vive al cimitero
Bobby è un cane che vive presso il cimitero di General Roca, in Argentina, e passeggia tra i fiori coloratissimi che decorano le lapidi dei defunti che lì riposano.
Ha un bel mantello dorato, due occhi scuri e lo sguardo di chi sa esattamente qual è il suo posto nel mondo. E il suo posto è sulla tomba del suo padrone che è mancato circa quattro anni fa.
Bobby infatti ha seguito il suo umano durante il corteo funebre e ha assistito alla sua sepoltura, non lasciando mai più il luogo dove ora giace l’amico che si è preso cura di lui mentre era in vita.
Bobby e Daniel il custode del cimitero
Questo gesto di affetto incondizionato ha colpito molto il custode del cimitero, il signor Daniel Cisterna, che riferisce di non aver mai assistito ad una tale dimostrazione di fedeltà prima di allora. I due trascorrono molte ore assieme.
Bobby segue Daniel in tutte le sue attività, lo accoglie scodinzolando appena sente il rumore del suo motorino avvicinarsi all’ingresso del camposanto e lo accompagna all’uscita a fine turno.
La straordinaria empatia di Bobby
Daniel racconta di quanto la presenza costante di Bobby sembri quasi confortare i famigliari dei defunti che vengono onorati durante le funzioni religiose e poi seppelliti presso il cimitero di General Roca.
Il cane possiede un carattere talmente speciale da riuscire in qualche modo ad alleviare la tristezza delle persone anche semplicemente rimanendo in disparte, in rispettoso silenzio, senza mai interrompere la quiete e la sacralità del momento.
Bobby la sua scelta di restare acconto al suo padrone
Grazie alla sua meravigliosa personalità, Bobby ha conquistato il cuore di molte persone, tra cui quello di Adriana Carrasco, una volontaria che si prende cura dei cani randagi della zona, e ha deciso di occuparsi anche di Bobby.
Gli fornisce regolarmente del cibo e si informa riguardo a eventuali necessità sanitarie, ma sempre rispettando la sua scelta di vivere lì.
Durante i primi tempi i famigliari di Bobby hanno provato a portarlo via, l’hanno caricato su un camioncino decisi ad adottarlo. Ma Bobby è riuscito a scappare perché ormai ha deciso di voler passare la sua vita nel posto che ospiterà per sempre la persona a cui ha voluto più bene e che non smetterà mai di amare.
“Questa è casa sua, lui sta bene qui“, sottolinea Adriana. Perché casa non è altro che il posto dove ci sono le persone che amiamo.
Altre commoventi storie di animali
Oltre a quella di Bobby, sono celebri molte altre storie di cani che non hanno considerato nemmeno per un attimo di allontanarsi dai loro padroni dopo la loro morte.
È quasi doveroso dedicare un pensiero a degli animi cosi genuini, così puri:
– la cagnetta Nicoletta, rimasta 10 anni a fianco del suo padrone sepolto in un cimitero ad Ischia
– il cane Davide che per un mese non si è spostato dalla lapide del suo amico tumulato presso un cimitero a Venezia
– una cagnolina nera che si reca spesso a salutare il suo padrone che ora riposa in una cappella di famiglia a Martina Franca
– il cane Lassie che a Salerno è salito sul carro funebre accompagnando il feretro del suo proprietario nel suo ultimo viaggio verso il cimitero
– il famoso cagnolino di nome Bobby di Edimburgo che verso la fine del 1800 ha tenuto compagnia per 14 anni al suo padrone seppellito presso un cimitero di Edimburgo.
Le storie come quelle di Bobby sono una dimostrazione che l’amore di un animale è un sentimento immenso, infinito ed eterno.