Quando si decide di adottare un cane una delle prime cose da programmare è l’appuntamento con il veterinario per mettere il microchip di sicurezza. Molti scelgono di non sottoporre il cane a questa pratica, sia per paura che l’animale possa soffrire, sia perché ritenuta non necessaria. Ma non è affatto così!
Cos’è il microchip di sicurezza per il cane?
Il microchip è innanzitutto un dispositivo di sicurezza per il cane. Contiene un numero identificativo che riporta le informazioni del proprietario, il nome del cane e i contatti per rintracciarlo in caso di fuga o smarrimento del cucciolo.
Posto che bisogna sempre tenere il cane in sicurezza in città, rispettando la norma di legge che prevede l’uso del guinzaglio di lunghezza massima 1.5 mt, può succedere che il cane si sfili il collare, esca dal giardino o scappi dalla porta di casa all’improvviso. Nella maggior parte dei casi, i cani che vengono smarriti non hanno il microchip. Questo rende molto difficile la loro identificazione in caso di ritrovamento.
Attraverso il dispositivo di identificazione diventa invece estremamente facile risalire al proprietario.
Come viene inserito il microchip?
Il microchip ha una dimensione millimetrica e viene inserito sotto pelle, solitamente alla base di un orecchio. Da lì non si muove e non viene rigettato, essendo costituito di un materiale specifico perfettamente compatibile con la cute del cane.
Non emana radiazioni, quindi la salute dell’animale non viene compromessa in alcun modo. Solo in caso di smarrimento, se il cane viene trovato viene consegnato al canile o da un veterinario, si può cercare il microchip con un apparecchio ad hoc per procedere con la sua identificazione.
Mettere il chip al cane è un obbligo legislativo. I veterinari non possono rilasciare ricetta elettronica, né eseguire i vaccini annuali contro la parvovirosi e le altre malattie se al cagnolino non è stato inserito il chip.
Queste misure sono state approvate nell’ambito del contrasto all’abbandono degli animali e alle cucciolate fatte in casa, senza controllo, causa primaria di randagismo.