Un animale a quattro zampe è in grado di donare un amore incondizionato che riempie e sciogliere anche il cuore più solitario. È un’esperienza che vale la pena di vivere almeno una volta durante la propria esistenza, per toccare con mano la bellezza di sentirsi amati in modo imprescindibile, perché un cane questo sa fare: sa percepire i tuoi stati d’animo e riesce a comunicare con te, ti dona quella vicinanza e quelle attenzioni che durante la giornata ti aiutano a sciogliere stress e tensione. Adottare un cucciolo può rivelarsi la scelta più buona che tu possa fare per lui, crescendolo giorno dopo giorno, e per te stesso. Eppure sai che un giorno arriverà il momento che hai sperato tardasse, quello più doloroso che caratterizza la vita di chiunque, anche del tuo amico peloso. Così ti ritrovi a dover fare i conti con te stesso e con lui, meritevole tanto quanto gli uomini di una degna sepoltura.

Quale procedura seguire?

I cani dotati di microchip riceveranno un certificato di decesso da parte del veterinario il quale attesterà la morte dell’animale. Il documento verrà poi consegnato alla ASL di appartenenza (procedura che deve rientrare tra i 3 e 15 giorni) indispensabile per cancellare il cane dall’elenco anagrafico.

Dove seppellirlo?

Il passo successivo al certificato di morte è relativo alla scelta della sepoltura o cremazione.

  • È possibile scegliere un cimitero per animali oppure utilizzare un terreno privato (non del comune) per seppellirlo vicino a casa, scavando una buca molto profonda così da evitare che altri animali lo trovino. Questa seconda opzione è valida solo nel caso in cui il nostro amico non è morto a causa di una malattia: c’è il rischio di inquinare le falde acquifere, per cui è vietato.
  • Diversamente, la scelta può ricadere sulla cremazione. Alcune aziende praticano quella collettiva – insieme ad altri animali – oppure quella singola. Quest’ultima ti permetterebbe di richiedere le ceneri del cucciolo da riporre in un’urna da custodire in casa.

Come superare il lutto di un cane

Il lutto è costituito da sei fasi, ognuna delle quali merita di essere vissuta per poter elaborare l’accaduto che inevitabilmente sconvolge l’intera famiglia, piccoli e grandi.

  • Esperti di psicologia suggeriscono di prepararsi alla morte dell’animale, anche i più piccoli possono assistere agli ultimi istanti di vita del cucciolo ( anche nei casi di eutanasia).
  • L’ammissione è la seconda fase, quella in cui il dolore è evidente e non bisogna soffocarlo: negarlo significa fingere di stare bene ed interrompere il processo di elaborazione.
  • Prendersi del tempo per vivere il dolore, senza fretta e con tutte le lacrime necessarie. La sofferenza e le emozioni negative del momento hanno bisogno di spazio per esistere. Dedicatele tempo anche se fa male.
  • Ricordiamo il cane non solo per i momenti in cui era in vita, ma anche ora che non c’è più, attraverso oggetti fisici che ce lo facciano ricordare “qui e ora”.
  • Con un passo dopo l’altro il tempo aiuterà il dolore ad affievolirsi. Si deve andare avanti e volgere lo sguardo all’azione successiva: il vuoto si farà più morbido.
  • Può sembrare poco giusto, ma molti cercano di colmare questo spazio che si apre dentro amando un altro cane: non è una scelta sbagliata. L’amore per un altro cucciolo non annullerà ciò che ci ha legato all’animale defunto. L’amore genera altro amore e per ogni fine esiste un nuovo inizio che merita di essere vissuto. Il mondo è pieno di cuccioli che cercano casa e una famiglia che dia loro affetto. Non neghiamoci la possibilità di continuare a dare amore perché crediamo di dover soffrire nel ricordo di lui; e non neghiamo a qualche altro cagnolino l’opportunità di essere amato.

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