Capita a tutti, prima o poi di dover dire addio ad un fedele e adorato amico pet. E non importa che si tratti di un cane, un gatto, un furetto, un coniglio una tartaruga o un pesce. Il dolore che si prova è lo stesso. Forte e totalizzante.
Perché i nostri piccoli amici animali sono, a tutti gli effetti, parte della famiglia. Potremmo quasi dire che sono il nasino – umido – della famiglia. Spesso si sente dire che rilasciano fibre di felicità. Ed è proprio così.
Sono amici davvero speciali. E come tali devono essere trattati anche nell’ultimo saluto. Anche se questo è un momento che spaventa tutti i proprietari di animali, è possibile stare vicini ai propri pet sempre e per sempre. Scegliendo un modo diverso di dire addio attraverso la cremazione ed, eventualmente, la restituzione delle ceneri.
Amici speciali…non rifiuti speciali
La legge italiana è chiara: gli animali che hanno attraversato il Ponte dell’Arcobaleno sono trattati a tutti gli effetti come rifiuti speciali di CAT1. Sottoprodotti di scarto, li chiamano. Come l’olio della friggitrice, per intenderci.
La legge di riferimento è stata ratificata da una disposizione comunitaria e prevede, infatti, che tutti gli animali deceduti vadano smaltiti tramite incenerimento da imprese che siano autorizzate al trattamento.
Diversamente si rischia di incappare in sanzioni amministrative molto onerose che possono arrivare, anche, ai 28mila euro.
Ma, nel rispetto più totale delle disposizioni legislative, le scelte che si possono compiere sono tantissime. La cremazione con restituzione delle ceneri, ad esempio, è una possibilità che dà valore alla storia e alla vita vissuta insieme e che racconta di un’amicizia e di un sodalizio che vivrà per sempre. E’ per questo che i nostri amici sono speciali; ma non rifiuti speciali.
Sepoltura e smaltimento: come e perché
La legge è chiara: “per quanto riguarda il corpo può essere seppellito in giardino, se l’animale è morto per vecchiaia o comunque per cause naturali, ma prima la ASL deve provvedere alla rimozione del microchip” (per gli animali che ne sono dotati/ne è prevista la dotazione per legge). In tutti gli altri casi – ad esempio malattie – questo non è possibile.
E’ chiaro che per un proprietario di animale domestico la possibilità di averlo in giardino vicino alla sua abitazione e alla sua famiglia è rassicurante. Bisogna, però, dire che questo tipo di sepoltura, dall’altro lato della medaglia, apre lo scenario a possibili situazioni spiacevoli. Come il dissotterramento da parte di altri animali.
Nel caso, invece, di uno smaltimento tramite ditta specializzata, la sensazione che si può avere è quella di una transazione economico-commerciale che lascia da parte tutta l’empatia e l’umanità del momento: dopo le pratiche veterinarie necessarie (certificato di decesso, rimozione del chip, informazione anagrafe canina/felina…) la ditta recupera la carcassa dell’animale presso l’abitazione o l’ambulatorio veterinario e procede all’incenerimento.
Cremazione: un’alternativa per sempre
Un’alternativa a tutto questo può essere la cremazione singola o collettiva. In questo caso, l’azienda specializzata di occupa di affiancare il proprietario in questo momento triste accompagnandolo verso l’ultimo saluto all’amico animale. Un momento empatico e di grande commozione che viene vissuto con i tempi necessari. Un modo caldo per evitare quel terribile trattamento delle spoglie dell’animale come si trattasse di un rifiuto da smaltire. Perché non è così.
Con la cremazione è anche possibile ricevere le ceneri del proprio animale per tenerle sempre con sè. Per farlo vivere per sempre nella sua famiglia e con l’amore che lo ha accompagnato nella sua vita.
Le possibilità e le alternative sono tante per continuare a dare valore, dignità e calore ad un legame speciale. Per sempre.