Non importa quanto tempo sia passato da quando lo abbiamo adottato: quando il nostro animale domestico viene a mancare si tratta sempre di un evento che ci segnerà probabilmente per tutta la vita.
Soprattutto quando la cosa ci coglie impreparati, però, è possibile che non si sappia immediatamente come comportarsi, perché magari nulla era stato pianificato o semplicemente perché non ci si aspettava di ricevere una notizia simile.
Cause della morte di un animale domestico
Un animale può venire a mancare per diversi motivi, ma la distinzione principale che si attua a livello burocratico è quella tra una morte naturale ed un’eutanasia, che si mette in atto nel momento in cui sia presenta una malattia tanto debilitante da impedire la continuazione di una vita serena.
Fatta questa distinzione, vi sono diverse pratiche che bisogna mettere in atto, soprattutto nel primo caso, ossia quello di morte naturale.
- Che si tratti di un cane o di un gatto, la prima cosa da fare è portare l’animale dal veterinario, che ne accerterà il decesso.
- Nel caso del cane, qualora questo fosse munito di microchip, il veterinario provvederà al rilascio di un certificato, non necessario nel caso in cui si trattasse di un gatto.
- Il certificato ottenuto andrà consegnato entro e non oltre i 15 giorni dalla morte dell’animale all’ASL, che provvederà ad eliminare quest’ultimo dall’anagrafe.
Dire addio con la cremazione
Una volta compilati i documenti, rimane il dubbio su come agire nei confronti del corpo dell’animale. A tal proposito, se si desidera scegliere la cremazione, vi sono due diverse opzioni a disposizione:
- La prima opzione è quella che prevede la cremazione collettiva che prevede un processo di cremazione in cui prevede che il corpicino del proprio pet sia cremato e poi smaltito insieme ad altri.
- La seconda opzione consiste nel servirsi di un centro di cremazione singola. Questa opzione consente di riavere indietro le ceneri dell’animale attraverso il pagamento di una somma in denaro.
Per quanto concerne, invece, l’eutanasia dell’animale – che si trova in una situazione di malattia incurabile o di aggressività eccessiva – questa viene proposta spesso dallo stesso veterinario, dopo un’attenta visita medica.
Solitamente si tratta di un’iniezione di anestesia, che permetta al cane o al gatto di addormentarsi e lasciarci, quindi, senza sentire alcun dolore.
Una volta addormentatosi, segue una seconda iniezione che ne causerà il decesso. Conclusa questa procedura, si procederà alla firma del certificato di morte dell’animale domestico.