La perdita di un amico è sempre traumatica e anche i gatti non fanno eccezione. Bisogna però affrontare la realtà e capire che cosa fare, anche se c’è bisogno di affrontare un vuoto molto forte. Il nostro felino si merita il miglior funerale possibile e soprattutto una gestione rispettosa per il suo riposo eterno.
Ci sono regole per sepolture e cremazioni piuttosto stringenti ed è sempre bene conoscerne anticipatamente per essere preparati che cosa fare con un gatto morto in casa.

Quali sono i passi da effettuare in caso di morte di un felino domestico?

Il primo passaggio è quello di contattare il veterinario che dovrà emettere il certificato di morte. È uno step importante, perché il medico deve controllare che non ci siano malattie o patogeni potenzialmente pericolosi per altri animali e per l’uomo.
Con il certificato di morte si fa comunicazione all’ASL di competenza che nel caso in cui il gatto sia dotato di microchip provvede a disattivarlo. Questa è un’operazione fondamentale se vogliamo seppellire in casa il nostro amico, magari in giardino o in un punto discreto.
Se, infatti, ci fossero potenziali contaminanti come malattie infettive il rischio potrebbe essere troppo alto e il terreno risultare poi compromesso. In molti scelgono di seppellire il proprio felino in un angolo del giardino per poterlo avere sempre vicino, anche da morto.
Non è una pratica illegale, ma ci sono delle regole molto precise da seguire. Per questo tipo di procedura serve, innanzitutto, il certificato di morte del veterinario per certificare che non ci siano malattie infettive che potrebbero altrimenti diffondersi dal terreno tramite larve, insetti e parassiti e minacciare le persone e la fauna locale.
Poi una volta ricevuto il permesso e certificato si sceglie un angolo adatto in giardino ed è importante seppellire il suo piccolo corpo in un contenitore che sia biodegradabile, quindi non in plastica o in metallo, ma in cartone oppure in legno.
All’interno deve essere messo anche uno strato di materiale assorbente per evitare che la decomposizione possa dare problemi con percolati e infiltrazioni. Non si può effettuare la sepoltura di gatti in terreno pubblico o demaniale, ma solo ed esclusivamente nelle proprie proprietà.

Quali sono le alternative

Oltre che in giardino è possibile conservare le spoglie mortali del micio di casa in una struttura cimiteriale per animali, se disponibile in zona e se si desidera adottare questa soluzione.
Le informazioni relative si trovano presso il Comune o dal veterinario, oppure semplicemente su internet. Le regole per cimiteri per animali sono che la tomba viene conservata per 5 anni e poi i resti vanno in una sepoltura comune.
In alternativa si può cremare il gatto, tramite un servizio attivo in zona, sia pubblico attraverso il Comune sia con strutture private, però sostenendo un certo costo e conviene sempre delegare le procedure a un professionista per evitarsi lo strazio.
Le cremazioni possono essere sia private, con solo un felino, sia comuni. In questo caso vengono trattati in questo modo più gatti insieme e le ceneri vengono sparse su un terreno.
Ci sono in realtà anche alternative più o meno discutibili come donare il gatto alla scienza a istituti per studi e ricerche veterinarie o all’università, ma c’è anche chi preferisce farlo imbalsamare e tenerlo sempre in casa. Non è sicuramente una soluzione consigliabile a tutti.
Nel caso in cui si trovi invece un gatto morto in strada bisogna rivolgersi alle forze dell’ordine:

Forestale
Vigili Urbani
Guardia di Finanza
Polizia
Carabinieri
queste provvederanno alle pratiche e alla gestione dell’animale a norma di legge.

Condividi su

Altri articoli